Cronologia dei Feudatari di Fontanarosa

Guglielmo d’Altavilla, (*1090 ca. +1150 ca.), Signore di Lucera, 1° Signore di Gesualdo e 1° Signore di Fontanarosa, Frigento, Mirabella, Paternopoli, San Mango, Bonito, Lucera e San Lupolo (prima del 1111). Figlio naturale di Ruggiero I Borsa, Duca di Puglia e Calabria.

  •  Aberarda d’Altavilla (+1152 ca.), Signora di Lucera, figlia del Conte di Lecce, Goffredo d’Altavilla.

Elia I d’Altavilla, (*1125 +1189 ca.), 2° Signore di Gesualdo, Frigento, Mirabella, Paternopoli, San Mango, Bonito, Lucera e San Lupolo (1150 ca.), ecc.; le cui terre date in suffeudo sono: Grottaminarda, Serpico, Villamaina, San Barbato (Monocalzati), Atripalda, Arianello, Candida, Montaperto, Taurasi, Rocca San Felice, Chiusano, Montemiletto, Serre, Torella dei Lombardi, Castelvetere, Montemarano, Girifalco, Castelfranci, Baiano, Poppano, Sant’Andrea, Torre Marella, Fontanarosa (nel 1150-52 data in suffeudo a Roberto di Fontanarosa).

  1.  Diomeda,
  2.  Guerriera.

(da 1) Conte Ruggiero d’Altavilla, (*1147 ca. +1220 ca.), 3° Signore di Gesualdo, Frigento, Taurasi, Mirabella e Fontanarosa (ancora in suffeudo a Roberto di Fontanarosa, 1206, poi al figlio di questi Guglielmo di Fontanarosa, 1210), ecc.. Riceve il titolo comitale dall’Imperatore Enrico VI nel 1187.

Parentesi germanica con feudatari tedeschi, nominati da Federico II di Svevia fino al 1226; dopodiché l’imperatore Corrado IV riconcesse la baronia ai Gesualdo.

Conte Elia II Gesualdo, (*1215 +1278), 4° Signore di Gesualdo, Frigento, Paterno, Auletta, Mirabella, San Mango, Rocca San Felice, Sant’Angelo all’Esca, Fontanarosa (risulta in suffeudo a Roberto di Fontanarosa, a. 1271, nipote del precedente Roberto), ecc. Nipote ex fratre del precedente conte Ruggiero d’Altavilla, viene nominato Vicerè di Calabria e Maresciallo del Regno di Sicilia.

  • Giovanna de Ponziaco, di Nicola de Ponziaco, signore di Accettura.

Conte Nicolò Gesualdo (*1250 ca., +1295 ca.) 5° Signore di Gesualdo, Signore di Frigento (che dona alla moglie), San Mango, Paterno, Mirabella e Fontanarosa (sempre in suffeudo a Roberto di Fontanarosa, a. 1271), Capitano Generale del Regno di Napoli dal 1289.

  • Giovanna della Marra, figlia di Angelo II della Marra, Patrizio Napoletano e Patrizio di Ravello.

Roberta Gesualdo (*1275 +1326), 6a Signora di Gesualdo e Frigento, Fontanarosa (dal 1311 in suffeudo a Bartolomeo di Fontanarosa, figlio di Roberto di Fontanarosa).

  • Giacomo di Capua, Gran Protonotario del Regno (+1312).

Maria di Capua (*1300ca. +1343/45), 7a Signora di Gesualdo (1342), Frigento, Fontanarosa (in suffeudo a Giovanni di Fontanarosa, +1342, con cui si estingue la sua famiglia e Fontanarosa ritorna sotto il dominio diretto dei Signori di Gesualdo), ecc.

  • 1331, Filippo Filangieri, Signore di Candida.

Giacomo Filangieri, (+1392), 1° conte di Avellino (1392), Signore di Candida, 8° Signore di Gesualdo, Frigento, Fontanarosa, ecc.

  • Caterina de’ Sanframondi, dei Conti di Cerreto.

Caterina Filangieri, (*1399 +1432), 2a Contessa di Avellino, 9a Signora di Gesualdo, Frigento, Fontanarosa, ecc.

  •  Ser Gianni Caracciolo (*1372ca. + 1432), Segretario della regina Giovanna II, Gran Siniscalco del Regno di Napoli.

Troiano Caracciolo (+1449), 5° Conte di Avelino, signore di Melfi, di Gesualdo, Frigento, Fontanarosa, ecc. (1447). Duca di Venosa dal 1432, Conte di Avellino dal 1436 (titoli confermati nel 1436 dagli Angiò, mentre gli Aragona lo inducono ad uno scambio tra Venosa e Melfi nel 1441). 1° Duca di Melfi con le terre di Cisterna, Leonessa, Canarda, Pasasacco, Rapolla, Atella, San Fele, Lagopesole, Montorio e Candela e Barone di Frigento dal 1441, a cui vennero aggiunte Torella e Villamaina nel 1442. Patrizio Napoletano. Nel 1447 compra ½ del feudo di San Nicola de’ Carcisi.

  • 1432, Maria Caldora, figlia di Jacopo Duca di Bari (+1481).

Giacomo Caracciolo (+1495), 6° Conte di Avellino, Signore di Gesualdo, Frigento, Fontanarosa, ribelle di re Ferrante I, gli vengono confiscati i feudi (1468), tra cui Fontanarosa, che si separa dalla baronia di Frigento (che resta ai Caracciolo di Avellino) per accorparsi a quella di Gesualdo, che viene invece riconosciuta a Luigi II Gesualdo (vedi oltre), discendente dei primi intestatari del feudo.

Regia Corte (1468).

Luigi II Gesualdo (*1396 +1472), ottiene il riconoscimento della Signoria di Gesualdo, Fontanarosa, Caposele (1478) e altre.

  • 1427, Emilia Mormile di Francesco Mormile, Signore di Eboli, Castellabate, Campagna, Montecorvino e Levonio, Maresciallo del Regno, Patrizio Napoletano, e di Giovannella d’Alagona dei conti di Malta.

Sansonetto II Gesualdo, (*1430 +1471), 1° Conte di Conza, Signore di Gesualdo, Paterno, Castelvetere, Caposele, Luogosano, Fontanarosa e Taurasi (per la somma di 12.000 ducati nel 1471 e confermato in Castelnuovo di Napoli il 10 agosto del 1473).

  •  1452-54, Costanza di Capua, figlia di Luigi  II di Capua, 5° Conte di Altavilla e Signore della Riccia, e di Altobella Pandone dei Conti di Venafro (*1438 +1503).

Luigi III Gesualdo (*1458 + Conza 1517), 3° Conte di Conza, 8° Signore di Gesualdo, Signore di Montefusco, Fontanarosa, Frigento, Paterno, Rocca San Felice, Calitri, Ripalonga, Caggiano, Auletta, Sant’Angelo le Fratte, Cairano, Palomonte, Caposele, Castelvetere, Luogosano e Taurasi, Signore di Castelbottaccio dal 1477 (che vende nel 1498). Successe al fratello Nicola, 2° Conte di Conza. Si vide confiscare molti feudi perché ribelle agli Aragona di Napoli nel periodo 1494-1505, dopodiché gli furono restituiti. Patrizio Napoletano del Seggio di Nido.

  •  1483, Donna Giovanna Sanseverino, figlia di Don Roberto Sanseverino, 1° Principe di Salerno, e di Donna Raimondina Orsini del Balzo dei Duchi di Venosa (*Salerno 1466, +Napoli 1508).

Fabrizio I Gesualdo, detto Fabio (*Napoli 1507 + Napoli 1545), Grande di Spagna di Prima Classe dal 1536, 4° Conte di Conza, 9° Signore di Gesualdo, Signore di Montefusco, Fontanarosa, Paterno, Rocca San Felice, Calitri, Ripalonga, Caggiano, Auletta, Sant’Angelo le Fratte, Cairano, Palomonte, Caposele, Castelvetere, Luogosano e Taurasi. Signore di Villamaina e Sant’Angelo all’Esca dal 1539. Patrizio Napoletano.

  •  1505, Donna Sveva Caracciolo, figlia di Don Troiano Caracciolo, 1° Principe di Melfi, e di Ippolita Sanseverino dei Conti di Capaccio (*Melfi 1486 ca., +13-V-1532).

Don Luigi IV Gesualdo (*Napoli 1507 + Venosa 1584), 1° Principe di Venosa dal 30-V-1561, 5° Conte di Conza, Grande di Spagna di Prima Classe, 10° Signore di Gesualdo, Signore di Montefusco, Fontanarosa, Paterno, Sant’Angelo all’Esca, Rocca San Felice, Calitri, Ripalonga, Caggiano, Auletta, Sant’Angelo le Fratte, Cairano, Palomonte, Castelvetere, Luogosano, Villamaina e Taurasi, Caposele, Buoninventre, Pietrabojara, Calvi, Castiglione, Milone, Montefredane, Salvia, Salvitelle, San Nazaro, San Nicola di Calitri, San Pietro in Delicato, Sant’Agnese, Santa Menna, Sant’Angelo a Cancello, Santa Paolina, Teora e Torre le Nocelle. Patrizio Napoletano.

  • 1532, Isabella Ferrillo, figlia di Alfonso Ferrillo, Conte di Muro Lucano, e di Maria Balsha dei Signori di Misia (+ Conza 1571).

Don Fabrizio II Gesualdo (*Napoli 1537 +Venosa 1593), 2° Principe di Venosa, 6° Conte di Conza, Grande di Spagna di Prima Classe, 11° Signore di Gesualdo, Signore di Fontanarosa, Paterno, Sant’Angelo all’Esca, Rocca San Felice, Calitri, Ripalonga, Caggiano, Auletta, Sant’Angelo le Fratte, Cairano, Luogosano, Villamaina, Taurasi, Caposele, Buoninventre, Pietrabojara, Calvi, Castiglione, Milone, Montefredane, Salvia, Salvitelle, San Nazaro, San Nicola di Calitri, San Pietro in Delicato, Sant’Agnese, Santa Menna, Sant’Angelo a Cancello, Santa Paolina, Teora e Torre le Nocelle. Patrizio Napoletano.

  • Roma 1562, Geronima Borromeo, figlia di Giberto Borromeo, 7° Conte di Arona, e di Chiara Medici dei Marchesi di Marignano (*Milano 1542, +Venosa ?-XI/XII-1587).

Don Carlo Gesualdo (*Venosa 1566, + Gesualdo 10-IX-1613), 3° Principe di Venosa, 7° Conte di Conza, Grande di Spagna di Prima Classe, 2° Barone di Palomonte dal 1596, 12° Signore di Gesualdo, Signore di Fontanarosa, Paterno, Sant’Angelo all’Esca, Rocca San Felice, Calitri, Ripalonga, Caggiano, Auletta, Sant’Angelo le Fratte, Cairano, Caposele, Buoninventre, Pietrabojara, Luogosano, Villamaina, Taurasi, Calvi, Castiglione, Milone, Montefredane, Salvia, Salvitelle, San Nazaro, San Nicola di Calitri, San Pietro in Delicato, Sant’Agnese, Santa Menna, Sant’Angelo a Cancello, Santa Paolina, Teora e Torre le Nocelle. Signore di Montefusco e Castelvetere dal 1596. Patrizio Napoletano. Celeberrimo musicista e madrigalista.

  1. Napoli 28-II-1586, Donna Maria d’Avalos d’Aquino d’Aragona, figlia di Don Carlo d’Avalos d’Aquino d’Aragona, Principe di Montesarchio, e di Donna Sveva Gesualdo dei Principi di Venosa (*1560, +assassinata dal marito, Napoli 16-X-1590).
  2.  Ferrara 21-II-1594, Eleonora d’Este, Principessa di Modena e Reggio, figlia di Alfonso d’Este, Marchese di Montecchio, e della Principessa Giulia della Rovere, Principessa di Urbino (*Ferrara 1561, + Modena 1637).

Donna Isabella Gesualdo (*Napoli 2-VI-1611, + Roma 8-V-1629), 4° Principessa di Venosa, 9° Contessa di Conza, Grande di Spagna di Prima Classe, 3° Baronessa di Palomonte, 13° Signora di Gesualdo, Signora di Montefusco, Castelvetere, Fontanarosa, Frigento, Paterno, Sant’Angelo all’Esca, Rocca San Felice, Calitri, Ripalonga, Caggiano, Auletta, Sant’Angelo le Fratte, Cairano, Caposele, Buoninventre, Pietrabojara, Luogosano, Villamaina, Taurasi, Calvi, Castiglione, Milone, Montefredane, Salvia, Salvitelle, San Nazaro, San Nicola di Calitri, San Pietro in Delicato, Sant’Agnese, Santa Menna, Sant’Angelo a Cancello, Santa Paolina, Teora e Torre le Nocelle. Nel 1615 succede all’avo Carlo (il padre Emanuele premuore all’avo) negli stati di Venosa e Gesualdo.

  •  Napoli 1622, Don Nicolò Ludovisi, 2° Duca di Fiano e Zagarolo, Nobile Romano e Patrizio di Bologna, nipote di Papa Gregorio XV. (*1610, + Cagliari 1664).

Donna Lavinia Ludovisi (*1628 + 1636), Principessa di Venosa, ecc.. Signora di Gesualdo, ecc. (tra cui Fontanarosa). Alla morte della madre Donna Isabella Gesualdo (1629), Lavinia succede formalmente negli stati di Venosa e Gesualdo, ma, essendo ancora infante, il suo patrimonio feudale viene sostanzialmente gestito dal padre Nicolò Ludovisi. Alla sua morte, avvenuta prematuramente nel 1636, si aprirono accese dispute sulla successione nei feudi venusini e gesualdini da parte di un ramo secondogenito della famiglia Gesualdo, che li rivendicava legittimamente, facendo valere l’impossibilità di una successione del padre Nicolò alla figlia Lavinia. Nelle more del procedimento giudiziario i feudi ritornarono alla Corona, sino a quando, nel 1636, si esaurì la disputa legale con il consenso regio all’acquisto per 42.000 ducati a favore di Don Nicolò Ludovisi.


Regia Corte

Don Niccolò I Ludovisi (* 1610 + Cagliari 1664), 1° Principe Sovrano di Piombino (1634), Marchese di Populonia, Duca di Fiano, Duca di Zagarolo, Elce. Vicerè di Sardegna e Senatore di Bologna. Compra nel 1636 il Principato di Venosa, la Signoria di Gesualdo e tutte le terre annesse (tra cui Fontanarosa), già appartenute alla sua prima moglie Donna Isabella Gesualdo.

  1.  Napoli 1622, Donna Isabella Gesualdo, Principessa di Venosa e Signora di Gesualdo, ecc. (vedi sopra).
  2.  Donna Polissena Mendoza Appiano d’Aragona, Principessa ereditaria dello stato sovrano di Piombino.
  3.  Costanza Pamphilj, nipote di Papa Innocenzo X.

(da 3)  D. Giovan Battista Ludovisi (* 1647 + 1699), Principe di Piombino e Venosa, Duca di Fiano, Duca di Zagarolo, Signore di Gesualdo, ecc. Grande di Spagna di prima classe. Generale delle galere di Sardegna, Vicerè delle Indie, Senatore di Bologna. Vendette il Ducato di Zagarolo ai Rospigliosi per 90.000 scudi e, nel 1669, la villa Ludovisi in Roma, per 26.000, a Don Stefano Colonna Duca di Bassanello. Morì nel dicembre del 1699 senza lasciare una discendenza maschile, essendogli premorto il solo figlio maschio, avuto nel 1698 dalla sua seconda moglie. Il Principato di Piombino e gli altri possedimenti passarono quindi alla sorella Donna Olimpia, la quale, pure morta senza discendenza, li trasmise all’altra sorella Donna Ippolita, maritata a Don Gregorio Boncompagni Duca di Sora e di Arce, attraverso cui la famiglia Ludovisi continuò la stirpe, divenendo però Boncompagni Ludovisi. Il 23 gennaio 1676 Giovan Battista vendette al Principe di Acaia anche la terra di Fontanarosa per 20.000 ducati e quella di Torre le Nocelle per 5.600 ducati, che pertanto entrano nel patrimonio feudale della famiglia di Tocco.

N.H. Don Antonio di Tocco (+ 1678), 3° Principe di Montemiletto, Principe titolare di Acaia, Conte di Montaperto, Signore di Apice, Montefalcione, Monocalzati, Serre, Monteacuto, Fontanarosa (1676), Torre le Nocelle (1676), Acerno, Calabritto e Consignore di Refrancore, Patrizio Napoletano e Patrizio Veneto.

  •     1630, sua cugina Donna Ippolita di Tocco 3a Principessa ereditaria di Montemiletto

N.H. Don Carlo Antonio di Tocco (* 1668/70 + 1701), 4° Principe di Montemiletto, Principe titolare d’Acaia, 2° Duca di Sicignano, 1° Duca di Apice, Marchese di Montefalcione, Manocalzati e Serra, Conte di Montaperto, Signore di Fontanarosa, Torre le Nocelle e Refrancore Patrizio Napoletano e Patrizio Veneto. Figlio di Don Leonardo di Tocco (di Antonio e Ippolita) e di Donna Beatrice Ventimiglia, Marchesa di S. Giorgio.

  •  1688, Donna Livia Sanseverino, figlia di Don Carlo Maria, 8° Principe di Bisignano, e di Donna Maria Fardella e Gaetani dei Principi di Pacheco (* Altomonte 1672 + Napoli 1749).

 N.H. Don Leonardo VII di Tocco (* 1698 + 1776), 5° Principe di Montemiletto, Principe titolare d’Acaia, 2° Duca di Apice, Duca di Sicignano, Marchese di Montefalcione, Manocalzati e Serra, Conte di Montaperto, Signore di Fontanarosa, Torre le Nocelle e Refrancore, Patrizio Napoletano e Patrizio Veneto. Vicario Generale del Principato Ultra.

  • 1724, Donna Camilla Cantelmo Stuart, 4° Principessa di Pettorano, 9° Duchessa di Popoli e Grande di Spagna di prima classe, figlia ed erede del Principe e Duca Don Restaino Cantelmo e di Donna Beatrice Cantelmo Stuart dei Duchi di Popoli (* 1700 + 1752).

N.H. Don Restaino Gioacchino di Tocco Cantelmo Stuart (* 6-8-1730 + (ante 1-10) 1796), 6° Principe di Montemiletto, 5° Principe di Pettorano, Principe titolare d’Acaia, 10° Duca di Popoli, 3° Duca di Apice, Duca di Sicignano, Marchese di Montefalcione, Manocalzati e Serra, Conte di Montaperto, Signore di Fontanarosa, Torre le Nocelle e Refrancore. Grande di Spagna di prima classe, Patrizio Napoletano e Patrizio Veneto.

  1.  1755, Principessa Maria Camilla Cybo Malaspina, Principessa di Massa e Carrara, figlia del Principe Alderano I e di Ricciarda Gonzaga dei Conti di Novellara (* Massa 1728 + 1760).
  2.  1764, Donna Maria Maddalena d’Aquino, figlia di Don Antonio 8° Principe di Caramanico e di Donna Ippolita Pignatelli dei Principi di Monteroduni (* 24-5-1748 + 17-4-1802).

(da 1) N.H. Don Carlo di Tocco Cantelmo Stuart (* 1756 + ca. 1807), 7° Principe di Montemiletto, 6° Principe di Pettorano, Principe Titolare di Acaia, 11° Duca di Popoli, Marchese di Montefalcione, Monocalzati e Serra, Conte di Montaperto, Signore di Fontanarosa, Torre le Nocelle e Refrancore, Patrizio Napoletano e Patrizio Veneto. Grande di Spagna di prima classe.

  • Napoli 1779, Donna Maria Antonia Carafa Cantelmo Stuart, figlia del Principe Don Gennaro 7° Principe di Roccella e di Donna Teresa Carafa Duchessa di Forli (* Napoli 1763 + suicida, Firenze 1823).

N.H. Don Francesco di Paola di Tocco Cantelmo Stuart (* 1790 + 1877), 8° Principe di Montemiletto, 7° Principe di Pettorano, Principe titolare di Acaia, 12° Duca di Popoli, Marchese di Montefalcione, Monocalzati e Serra, Conte di Montaperto, Signore di Fontanarosa, Torre le Nocelle e Refrancore, Patrizio Napoletano e Patrizio Veneto, Grande di Spagna di prima classe. 6° Duca di Sicignano e Duca d’Apice maritali nomine.

  • 1821, Donna Maria Maddalena di Tocco Cantelmo Stuart, Duchessa di Sicignano e Duchessa d’Apice, sua cugina.
Con le leggi eversive della feudalità (1806) vengono aboliti i diritti feudali nel Regno di Napoli
ed inizia l’intestazione puramente nominale dei feudi (predicati nobiliari)

 N.H. Don Carlo III di Tocco Cantelmo Stuart (* 1827 + 1888), 9° Principe di Montemiletto, 8° Principe di Pettorano, Principe titolare d’Acaia, 13° Duca di Popoli, Duca d’Apice, Duca di Sicignano, Marchese di Montefalcione, Manocalzati e Serra, Conte di Montaperto, Signore di Refrancore, Fontanarosa e Torre le Nocelle, Grande di Spagna di prima classe, Patrizio Napoletano e Patrizio Veneto. Morto senza figli, gli succede il nipote Carlo, figlio di sua sorella Donna Maria Maddalena (* 1786 + 1850), moglie (1806) di Don Francesco Capece Galeota, 7° Duca di Regina, 7° Duca di Sant’Angelo a Fasanella, ecc., Patrizio Napoletano.

Don Carlo Capece Galeota (* Napoli 1826 + 1908), 8° Duca di Regina e 8° Duca di Sant’Angelo a Fasanella, Patrizio Napoletano. Per successione del lato materno, Donna Maria Maddalena Tocco Cantelmo Stuart, assume i titoli di 10° Principe di Montemiletto, 9° Principe di Pettorano, Principe titolare di Acaia, 14° Duca di Popoli, Duca di Sicignano, Duca di Apice, Marchese di Montefalcione, Manocalzati e Serra, Conte di Montaperto, Signore di Refrancore, Fontanarosa e Torre le Nocelle, Grande di Spagna di prima classe.

  • Napoli 1859, Donna Maria Maddalena Carafa, figlia di Don Carlo dei Duchi di Noia, Patrizio Napoletano, e di Maria Giuseppa del Giudice Caracciolo (* Napoli 1826 + ivi 1864).

Non avendo il suddetto Carlo Capece Galeota avuto figli maschi, il ramo familiare si estinse nelle sue sorelle Maria Maddalena e Maria Sofia, che, alla loro morte nel 1933, decisero di donare, con atto di grande liberalità, gran parte dei loro beni alla Chiesa Cattolica (il palazzo di Tocco Cantelmo Stuart di Napoli, la villa Capece Galeota al Vomero, i patronati delle cappelle di Tocco e Capece Galeota nel Duomo di Napoli) e ad altri enti caritatevoli ed assistenziali, come l’intera loro quadreria al Pio Monte della Misericordia di Napoli.

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Mauro Gambini de Vera d’Aragona    
   

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